Alessandro Carassale (2016)
Alla fine del XVIII secolo i vini liguri, salvo pochissime eccezioni, erano considerati scadenti e sempre più di rado trovavano consumatori fuori dell’arco regionale o addirittura del luogo di produzione.
La debolezza mercantile di questa viticoltura si spiega per primo motivo con l’abitudine diffusa a vendemmiare l’uva acerba e ad ammostare insieme varietà precoci e tardive, bianche e nere; secondariamente con la scarsa specializzazione del vigneto, dove seminativi, leguminose e alberi da frutto soffocavano i filari, con gli alti costi di gestione e produzione delle aziende, ai quali concorre la penuria di legnami per la palatura, e con la convenienza a convertire l’uso dei terreni a favore della crescente vocazione olivicola. …
Rispondi